Descrizione
Nonostante i periodi di estremo disagio che hanno influito negativamente dal punto di vista economico e dal punto di vista sociale, ad Ottana sono stati sempre presenti e sono radicati alcuni aspetti culturali significativi legati alle tradizioni che ancora permangono e che, anzi, in questi ultimi anni si sono rafforzati, grazie anche all’impegno dei giovani che, attraverso la costituzione di gruppi ed associazioni culturali, ripropongono alcune manifestazioni laiche e religiose molto significative che hanno origini antiche molto lontane nel tempo.
In ordine si ricorda ”Su Carrasegare” (il carnevale) con le tipiche maschere ottanesi de ”Sos Merdules” rappresentati da una maschera lignea calzata da bambini e adulti, uomini e donne vestiti con abiti di velluto, coperti di pelli di pecora. ”Su Merdule” è il protagonista e rappresenta l’uomo che cattura, doma e governa l’animale. ”Sos Boes” anche essa maschera lignea con corna bovine calzata sempre da uomini e/o donne, bambini ed adulti; sulle spalle bronzi e campanacci trattenuti da una cintola di cuoio. Legati e guidati da ”Sas soccas” e dal bastone de ”Su merdule” ”Sos Porcos” e ”Sos Molentes” maschere lignee meno numerose de ”Sos Boes”, anche questi giudati da ”Sos Merdules”. ”Sos Cherbos” e ”Sos Caprolos” maschere lignee che rappresentano animali non sempre controllati dall’uomo, spesso si muovono ai margini dei gruppi. ”Sa filonzana” maschera lignea che rappresenta l’uomo. A volte ha la faccia dipinta con la fuliggine e usa denti di patata. Veste abiti femminili, filatrice con pennecchio di lana, fuso e forbici, come una Parca taglia il filo della vita e predice il futuro a seconda della qualità e della quantità del vino offertole. Si muove in autonomia.
Queste maschere, che il termine ”Merdules” le raggruppa tutte, percorrono le vie del paese con movenze cadenzate in sintonia con il frastuono dei campanacci, accompagnate dal rumore de ”Su orriu” uno strumento musicale primitivo che spaventa uomini e bestie. ”Sas Mascheras Serias”, in genere, più numerose de ”Sos Merdules”, invadono le strade, con varietà di vestiti e di colori, alcune vestite con il costume tradizionale fatto di stoffe pregiate, ricchi di colori e di ricami. Completa la festa ”Su ballu tzoppu”, ballo tradizionale tondo, al ritmo de ”S’affuente”, strumento musicale antichissimo costituito da una sorta di grande piatto di rame con dei bassorilievi che viene suonato con una grossa chiave antica di ferro, dalle abili mani dei suonatori della tradizione di Ottana.
Chiudono i festeggiamenti ”Sas Amoradas”, versi improvvisati e cantati che si usano per chiedere in sposa una ragazza, rappresentando simbolicamente, modi e termini propri del mondo agropastorale.
Il carnevale è preceduto, in ordine di tempo, dalla ricorrenza religiosa de ”Sant’Antoni de su ‘ogu” festeggiato con il rituale de ”Su Ogulone” e la tradizionale prima uscita de ”Sos Merdules” il 17 gennaio.
A seguire i riti della Settimana Santa che culminano con ”S’iscravamentu” del venerdì Santo. Rappresentazione religiosa di grande interesse e molto coinvolgente che viene eseguita in trasposizione teatrale accompagnata dal coro de ”Sos tenores” che cantano recitando alcune strofe de ”Sa Canzone de sa Vida Santa”, il cui autore è un poeta ottanese dell’ottocento un certo Giuseppe Soru a tutti noto come ”Ziu Soru”.
La terza domenica di maggio si festeggia ”Santu Nigola”, il patrono del paese, con il dolce tipico ”S’Angule” preparato come ex voto dalle famiglie.
Il 13 giugno è la volta di ‘‘Sant’Antoni” con il tradizionale ”Su Pinnone” che ripropone ogni anno il gemellaggio con il paese di Esporlatu, i cui abitanti, come vuole la tradizione, arrivano in processione a cavallo portando in dono ceste di ciliegie.
”Mes’Agustu”, la ricorrenza della Madonna Assunta in Cielo, il 15 agosto, la festa principale del paese resa più significativa dalla presenza degli emigrati che tornano per trascorrere le vacanze tra i parenti.
Infine, ”Santu Predu Messalenis” di recente istituzione in seguito alla costruzione della rispettiva chiesa campestre, con la solenne messa in onore del Santo ed il pranzo offerto dal comitato in località Mont’Urrò (parco comunale), nel mese di settembre.